sabato 8 giugno 2013

Well, I have a food problem.

Non sono una persona dai mille pregi, tutt'altro. Sono una ragazza imperfetta sotto tantissimi aspetti, che fa un sacco di errori e non sa gestire la sua vita.
Ho un problema alimentare. Ho un problema di autostima. Ho problemi di fiducia e di sensibilità verso gli altri.
Si, lo ammetto, ho un problema alimentare, non faccio nessuna fatica a dirmelo in faccia. Non trovo scuse penose (almeno non con me stessa) tipo che devo mangiare poco per allergie, per salute, per metabolismo, incontinenza, problemi di stomaco, intestinali, renali, cerebrali. Non voglio mangiare perchè mi vedo perennemente grassa. Ammesso.
Strano come inizio di un post, ma questa consapevolezza è un buon punto di partenza.

L'unica cosa che so fare (e lo scrivo, lo ammetto, con un sacco di orgoglio) è mantenere la parola data. Anche senza parlare di promesse o giuramenti, anche nelle cose più semplici.
"Adesso basta mangiare le unghie". Dopo una settimana sono già lunghe più del doppio.
"Questo weekend passo a trovarti". Prendo gelato e nutella e ci troviamo per chiacchierare del più e del meno.
"Basta sigarette". Il giorno dopo non sento neanche più lo stimolo.
"Non farò più tagli per un pò". L'ultimo risale a due settimane fa.
Non faccio mai promesse strampalate, e non dico mai cose a caso. Se faccio una promessa la mantengo, punto. Per questo pondero bene prima di farla. Ce la posso fare? Mi mancherà? E se avessi una ricaduta?
Si, no, no. Allora va bene, lo faccio.
Non mi sono mai detta che avrei smesso di contare le calorie, per fare un esempio, nè che avrei ricominciato a mangiare normalmente. Magari lo faccio, per qualche giorno, per un weekend, per una settimana, ma lo so che non durerà, perciò non mi impongo di farlo.
Per assurdo ho sempre pensato che sia una cosa normale, pensieri logici e attuabili.
Per questo quando qualcuno che mi rende partecipe di un suo obiettivo sono sempre sicura che ce la possa fare. Per questo quando mi trovo a capire che non ci sta nemmeno provando rimango delusa.
"Adesso smetto di fumare". La settimana dopo compra le sigarette davanti a te.
"Questo weekend ci vediamo". Si ripresenta il lunedì raccontandoti del suo sabato sera.
"Mi manchi". Non ti scrive per giorni.
Delusione, perenne delusione. E non puoi fare niente, più che dire "Ma non avevi detto che..." e passi per la rompiballe piena di principi morali.

Sento di stare facendo passi avanti con la concezione che ho di me. Questa settimana non mi sono sentita mai completamente sopraffatta dal desiderio di non mangiare, e il cibo non era sempre al centro dei miei pensieri.
Così sono ferma a 58.
Voglio ancora arrivare a 57, assolutamente, ma mi sto come prendendo una pausa.

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