sabato 20 maggio 2017

Fast

Ieri sera, dopo aver riletto alcuni dei miei vecchi post, ho deciso di riprovare a stare a digiuno per una giornata.
Così dopo cena ho guardato l'ora (20:30) e ho cominciato.
Devo dire che la giornata è passata molto più facilmente di quanto mi aspettassi; ho cambiato lenzuola e fatto lavatrici, poi sono uscita a fare shopping e sono tornata a casa senza sentirmi troppo affamata.

Il danno l'ho fatto verso le sette, quando senza neanche riflettere troppo mi sono fatta una tazza di tè col limone.
Non ho fatto neanche in tempo a mandarla già che mi è venuta una nausea incontrollabile, tanto che ho sentito il bisogno di vomitarla.
A quel punto mi sembrava stupido continuare per altre 12 fino a domani, non me la sentivo di navigare negli acidi tutta la notte.
Così mi sono fatta un piatto di riso, e la nausea è prontamente passata.

Ora come ora mi sento un po' un fallimento per non avercela fatta per così poco, dato che non mi sentivo per nulla affamata. D'altro canto però sono già contenta di aver quasi raggiunto le 24h, e sarebbe stato stupido compromettere la mia salute per un primo tentativo.

Se tutto va bene e non si presentano impegni improvvisi, martedì ci riprovo.


giovedì 18 maggio 2017

Ashamed

Mi sento così inutile in questo momento.
La cosa giusta da dire in realtà è che provo davvero tanta vergogna verso me stessa. Negli ultimi mesi sono stata bene, mi sono sentita meglio sia dal punto di vista fisico che mentale; ho trovato una routine alimentare sana, faccio esercizi e lavoro ogni giorno. Mi sono fatta dei nuovi amici qui e ogni tanto usciamo a mangiare o a berci una birra; quando c'è qualcosa che non va lo dico subito, cerco di dare voce ai miei sentimenti per non tenermi tutto dentro come una volta.
Ogni tanto per qualche momento pensavo davvero che tutta la storia dei problemi alimentari, della mia malattia, fosse solo una finta. Mi sono sentita come se avessi superato una fase, che tutto ciò non avesse più niente a che fare con me, forse che non avesse neanche mai avuto niente a che fare con me.

La realtà invece è completamente diversa: è che ci sono ancora dentro, e ci sono sempre stata dentro e probabilmente non ne uscirò mai.
E mi vergogno così tanto di me stessa solo per non farcela. Perchè tutto stava davvero finalmente cominciando a girare nel verso giusto, ma io non riesco a gestire una vita normale.

Stasera mi sento così sola, inutile. Vorrei tagliarmi, e vorrei ricominciare a non mangiare perchè il mio corpo mi disgusta, e penso che nessuno mi amerà mai perchè sono pazza e squilibrata.
Vorrei non aver pensato di potercela fare, quando è ovvio che non è così; ora sono bloccata qui lontano dai miei amici e dalla mia famiglia circondata solo da persone che credono che sia qualcuna che non sono: una persona autosufficiente, felice, in grado di vivere nella sua concezione più basic (fare a spesa, la lavatrice, gestire il denaro e la lontananza dal proprio paese). Persone che si aspettano da me una sanità mentale che in questo momento sento di aver perso completamente.

Oggi avrei voluto tornare a casa solo per qualche ora, tornare stasera al volo per poter andare ad ubriacarmi, drogarmi e ballare con i miei amici e dimenticare per qualche ora che razza di essere umano sono. Mi avrebbe aiutato ad andare avanti ancora per un po'. Invece sono bloccata nel mio letto da stamattina, e non ho il coraggio di tornare a lavorare domani senza uno straccio di motivazione, circondata solo da persone che semplicemente riescono.

Le scorse settimane ho preso in considerazione l'idea di fare un dottorato. In università dove sto lavorando adesso tutte le persone che mi circondano sono dottorandi o professori, e sono stati loro i primi a dirmi di provarci, che potrei riuscirci perchè sono brava in quello che faccio.
Ma se continuo ad avere queste ricadute come potrei mai fare questo lavoro? E se per una settimana non riuscissi ad alzarmi dal letto dalla depressione? E se smettessi di mangiare e ciò mi rendesse difficile lavorare? O mangiassi troppo e diventassi obesa, o ricominciassi a vomitare, o se mi tagliassi troppo spesso e qualcuno lo scoprisse?

E se invece la facessi finita una volta per tutte prima che tutto ciò possa succedere?

Non lo sto pensando adesso, non davvero. Ma c'è stato un momento un paio d'ore fa in cui non riuscivo a pensare ad altro. Nel bel mezzo di un attacco di panico ho cominciato a piangere, a guardarmi allo specchio, a pensare che tra poche ore devo andare in ufficio e che... semplicemente non ci riesco.

Vorrei avere qualcuno da abbracciare e con cui parlare. Mi manca un po' di affetto... mi manca un fidanzato che sappia tutto quello che sto passando, e che possa anche solo coccolarmi la sera prima di addormentarmi; ma non so neanche come avere una relazione normale, continuo a fare tutto ciò che c'è di sbagliato e allontano le persone che mi piacciono.

Cosa devo fare?