sabato 15 marzo 2014

Binge

Digiuno. Conto calorie, solo frutta, solo verdura, odio il cioccolato, niente biscotti.
Sto dimagrendo. Palestra, corsa, uscire di casa per non far vedere che non mangi, stomaco stretto, fame saziabile con un cucchiaio di aceto.
Barcollo. Inciampio e mangio, non importa, non è successo niente, ho perso anche più di prima, ho visto quel numer sulla bilancia.
Sto bene. Esco spesso, ballo, mi diverto, vestiti nuovi, amici contenti, fidanzato "sicurachevatuttobene?" ma contento.
Distrazione. Mangio e sono una luridaschifosavacca, mi taglio, piango, voglio cioccolato, non me lo merito, mi taglio ancora.
Baratro. Vomito senza volerlo, ogni boccone è l'inferno nel mio stomaco, rigurgito, acidità, voglia di morire, mi chiedo come ho fatto ad essere così stupida.
Devo stare bene. Sono stati mesi d'inferno, devo smettere, devo mangiare normalmente, devo riabituarmi a mangiare, devo regolarmi. Devodevodevo stare bene.
Indecisione. Ingrasso, me ne accorgo, ogni tanto mi odio e a volte ricordo i mesi di inferno, continuo a mangiare, non so dove voglio andare.
Nessun pensiero:  mangio, ingrasso, mangioingrasso, non me ne accorgo neanche più, mi guardo allo specchio e non me ne frega niente, ho di meglio da fare, ho di meglio a cui dedicare attenzione.
Mangiare: ho preso chili e non mi importa, adesso il cioccolato posso mangiarlo, anche i biscotti, anche la pasta, anche le bibite, la birra, gli alcolici.
Binge: scorta di merende, una barretta di cioccolata (facciamo dieci), cioccolato e caramello (tutta la scatola), popcorn (finisco la busta), nutella (a cucchiai), nascondo il cibo in camera, nascondo le carte sotto il letto, nascondo il cibo nello stomaco.
Vomito. Sono diventata grassa, sono grassa, quando sono diventata così grassa, però ho fame, mangio e vomito, perchè mi vergogno, perchè mi faccio schifo, perchè mi odio e fa male e me lo merito.
Ricominciare. Bere per ingannare il corpo, non posso mangiare, ho fame ma non posso mangiare ancora, devo dimagrire, devo essere bella di nuovo, devo sentirmi a mio agio, devo dimagrire.
Digiuno. Conto calorie, solo frutta, solo verdura, odio il cioccolato, niente biscotti.

Queste sono le mie fasi. Quelle da cui passo ogni singolo giorno della mia vita, quelle che scandiscono i tempi del mio disturbo. Alcune durano giorni, altre mesi, ma sono sempre queste, e ci sono sempre dentro.

Binge.

7 commenti:

  1. Non sai quanto ti capisco: sempre le stesse fasi, e non importa quanto possa andare avanti con la restrizione, tanto se che tornerò inevitabilmente al binge.

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    1. E' triste, ogni tanto sono così convinta di potercela fare, o di esserci uscita, che rendermi conto di aver fatto una spesa da dieci euro solo di cioccolata e merendine mi fa vergognare.

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  2. Forse è proprio la restrizione che porta al binge. Vedi Viellina, non si abbuffa mai, le è successo raramente o solo una volta, da quando assume fino a 1700 calorie al giorno. Ovvio lei fa sport peró è magra mangiando. Questo fa riflettere.

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    1. Io ovviamente posso parlare solo della mia esperienza, però le crisi da binge mi capitano solo quando torno a mangiare normalmente, mai quando sono nel periodo di digiuno. Forse anche perchè mi è proprio difficile mangiare fino a scoppiare se ho lo stomaco ridotto, e se vedo che il digiuno mi sta facendo bene.

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    2. Ognuno è diverso e hai ragione. Ho detto una cazzata. Se mangi poco e ti sentì meglio fisicamente grazie a ciò, è ovvio che sei più motivata e portata a continuare.

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    3. So che arrivo in ritardo, ma amen.
      Quando ero nel pieno dell'anoressia anche io mi "abbuffavo" (tra virgolette perché in termini di calorie erano abbuffate soggettive) solo quando cercavo di riprendere un'alimentazione normale.
      Finché non mangiavo andava tutto bene ma appena cercavo di mangiare bene mi sembrava di perdere il controllo così tornavo a restringere.
      Ciò accadeva perché il mio corpo, abituato a non mangiare, cercava di "fare le scorte" per il prossimo periodo di restrizione assoluta. Il mio organismo, in evidente stato di denutrizione, non poteva sapere che mi ero messa in testa di riprendere a mangiare, quindi agiva in previsione di un nuovo periodo di carestia. Era una tecnica di sopravvivenza, da un punto di vista fisiologico.

      Come ho detto, questo meccanismo mi spaventava, così mi convincevo di non essere in grado di mangiare e tornavo a fare la fame. L'ultima volta (novembre 2012) ho continuato a mangiare regolarmente anche se a volte scattava questo meccanismo. Anziché tornare a restringere ho perseverato, finché il mio corpo ha capito che lo avrei nutrito ogni giorno a sufficienza e che non aveva più bisogno di mettere in atto meccanismi strani ("abbuffate").

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  3. quelle frasi mi sono molto vicine... :(

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