lunedì 12 febbraio 2018

Not a routine person

Ho ricominciato ad andare in palestra.
Ora che non ho più niente di cui occuparmi da dopo la laurea riesco ad andare anche quattro o cinque volte a settimana. Di solito vado al mattino, tra le nove e le dieci, e ci rimango per almeno un'ora e mezza.
In due settimane ho perso 4 chili e sono contentissima <3<3<3
Non è molto per come ero abituata una volta. Ma è qualcosa che ultimamente non mi riusciva così facilmente.

Per il resto sto cercando lavoro. In realtà il mio obiettivo a lungo termine sarebbe quello di fare un dottorato da qualche parte all'estero, tuttavia in questo momento non potrei permettermi di trasferirmi. Da quando ho finito con l'università non ho più le borse di studio, e dato che non ho alcuna intenzione di tornare a casa dai miei devo cercare di tenere le finanze sotto controllo. I miei non possono aiutarmi più di tanto (il che vuol dire per niente) ma non mi dispiace, ormai non dipendevo più da loro da qualche anno, e non ho alcuna intenzione di regredire a quei livelli.
Quindi ecco perchè devo trovarmi un lavoro. Sono abbastanza aperta a tutto. Farei anche di nuovo la cameriera solo per poter stare a galla e mettere da parte dei soldi per andarmene (di nuovo).

Questa smania di cambiare casa/città/vita ogni due o tre anni è una cosa inguaribile; sembra che io non abbia altro scopo nella vita che ricominciare ogni volta da capo, scappare da quello che ho costruito con fatica, sudore e lacrime per andare a costruire qualcosa di nuovo, ben sapendo che sarà tutto nuovamente difficile su tutti i fronti.
Eppure se dovessi scegliere tra un lavoro strapagato qui a tempo indeterminato e un'occasione di volontariato per sei mesi da qualche parte all'estero non penserei neanche per un istante alla prima opzione. Ci sono persone che ucciderebbero per avere stabilità (economica o nelle relazioni) o una routine.

Per me sarebbe una forma complessa di inferno.

Con i miei problemi psicologici va un po' meglio. Sto facendo degli esercizi per riprogrammare i miei pensieri ogni volta che ho delle ricadute pesanti. Non mi taglio più da sei mesi e non faccio più abbuffate incontrollate.
Devo dire però che ogni tanto i miei metodi malsani per tenere sotto controllo i miei pensieri e la mia vita mi mancano. Ci sono degli aspetti dell'autolesionismo o del binge eating o del morire di fame che provocano un certo grado di dipendenza, le scariche di adrenalina che ti investono quando pratichi queste abitudini sono abbastanza difficili da dimenticare. Quindi cerco di ricordarmi anche quanto mi facevo schifo dopo... cose che il cervello non registra. Non è facile (per niente). Non so se durerà, conoscendo il mio percorso mi viene quasi da pensare che tra tre o quattro mesi sarò di nuovo in periodo anoressico estremo...
Perchè è così che organizzo la mia esistenza, non esiste una via di mezzo: esiste un estremo o l'altro. O non vado in palesta o ci vado 5 giorni a settimana. O mangio da schifo o faccio due settimane di riso e verdure al vapore.

Ma anche questa è una conseguenza della mia personale battaglia contro la routine.

2 commenti:

  1. Ciao tesoro. Parzialmente ti capisco, nel senso che io a differenza tua ricerco stabilità, ne sento il bisogno, ma allo stesso tempo non ne sono capace, soprattutto nelle relazioni. Credo che siamo pervase da un senso di insoddisfazione così grande da voler ricercare costantemente nuove emozioni, ci stanchiamo in fretta. Spero che troverai presto la tua strada.
    Un abbraccio,
    B.

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    1. Hai detto bene guarda... per quanto mi riguarda almeno mi stanco sempre in fretta di tutto: programmi, progetti, persone... =.= Vorrei tanto sapere come fanno le persone a stare sempre motivate.

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