lunedì 25 novembre 2013

The reason

Questo post dovrebbe intitolarsi: la ragione per cui quelle come noi non possono guarire.
Non che abbia da darvi una ragione sola, o comunque una soluzione già confezionata. E non voglio neanche dire che reputo chiunque mi legga incapace di guarire. Forse dovrei dire più "quelle come me" ma sare un po' troppo spavalda e egocentrica.
Supponiamo per un momento di parlare di una ragazza malata di DCA. Questa ragazza si può ammalare da adolescente o da adulta, per dimagrire o per piacere ad un ragazzo, perchè è scritto nei suoi geni o perchè non ha detto abbastanza preghiere. Il perchè non lo sappiamo e non ci interessa. Questa ragazza da un mese all'altro, senza quasi rendersene conto, comincia a girare su internet alla ricerca di diete sempre più estreme, impara a memoria le calorie contenute in ogni alimento, impara a distinguere ciò che è sano da ciò che potrebbe farla ingrassare con un comportamento sempre più malsano. Si può mangiare.nonmangiare.vomitare.digiunare.tagliarsi.sentirsimaleunoschifounabalena o tutte queste cose insieme in quest'ordine o meno, finchè ci si rende conto che qualcosa non va. Non aveva mai pensato di mangiare e vomitare, ad un certo punto ha cominciato e l'ha trovato comodo. Non aveva mai pensato di tagliarsi, ma dopo aver provato si è sentita subito meglio. Non aveva mai pensato di non mangiare, ma la fa sentire davvero forte e indpendente. Così continua a fare tutto ugualmente perchè fa stare bene. I parenti se ne accorgono, non dicono niente. Gli amici se ne accorgono, cominciano a dire qualcosa. Il fidanzato se ne accorge e comincia a preoccuparsi. La ragazza fa orecchie da mercante a tutto e continua per la sua strada, perchè nulla è più importante del suo "comportamento alimentare".
Capita -correggetemi pure se sbaglio- che, in un certo momento la ragazza ritrova alcune priorità. Alla fine della fiera è stata uno schifo in tutto il periodo da innamoramento per il DCA, anche se non lo vuole ammettere la sua vita non è migliorata, anzi è andata sempre più a fondo in un vortice di tristezza e depressione. La ragazza ritrova il suo equilibrio, torna a studiare e a vedere gli amici. Le scappa di mangiare un biscotto e scopre che non è un dramma, così non le importa di mangiare normalmente. Prende prima un chilo, non se lo vede addosso. Ne prende un altro, tutti le dicono che sta meglio, è più felice, solare, allegra e concentrata. Si convince di stare meglio e che è guarita.
Ma.
Un bel giorno apre un pacco di biscotti e se li mangia tutti. Lo dice alla sua amica per farsi strigliare, ma scopre che non è una cosa così drammatica. Fino a poche settimane prima invece c'era una voce nella sua testa che l'avrebbe ammazzata di insulti.
Passano così ore di intenso disgusto. Le viene mal di pancia, fa fatica a muoversi in giro per casa perchè si sente sempre più pesante; ad un certo punto si guarda allo specchio e improvissamente si odia di nuovo. Si piega sul water e le torna su un rigurgito.
Pensa di aver preso 2 chili e di aver sputtanato tutti i sacrifici di una vita. Si odia, ma continua a mangiare. E dopo mangiato si sente ancora più male. Non può dire nulla, perchè adesso "èguarita" e si sentirebbe ancora più stupida e inutile. Deve risolvere il problema da sola, e il primo passo è
perderequeifottutissimiduechiliinpiù.
Alla fine io la ragione non la so, non so perchè è così dannatamente difficile. Ma non si può guarire. Non posso semplicemente tornare a mangiare normalmente. Perchè dopo una settimana, o dieci giorni, o un mese o un anno io mangerò un pacco di biscotti o una vaschetta di gelato o un chilo di nutella, che mi farà di nuovo odiare me stessa. Capiterà sempre, ricapiterà ogni volta che avrò pensato di stare finalmente bene. Badate bene, non sto parlando di mangiare una grande quantità di cibo, ovvero che alla prima occasione in cui mangerò molto mi sentirò uno schifo, così sarebbe facile. Sto dicendo che capiterà quando meno me lo aspetto, in un momento assolutamente amorfo. Niente cenone di Natale o pranzo dai nonni. In un pomeriggio qualunque, partendo da due semplici biscotti... e poi continuando senza rendersene conto fino a nascondere la carta del pacchetto, perchè ci si vergogna troppo dello schifo che possiamo raggiungere.

Non so perchè ho scritto tutto questo. Poco fa mi è anche venuta voglia di cancellare tutto e fare finta di niente.
Lasciamo perdere. Sono rientrata nel baratro.
Peso 62. Mi sento uno schifo solo a pensarci.

6 commenti:

  1. Tesoro nelle tue parole mi sono ritrovata, al momento sto esattamente attraversando quella fase in cui mi odio con quel kg in più! Mi odio al solo pensiero che quel kg in più sia addosso a me trasformando in qualcosa di grasso!! Mi odio profondamente e credimi che al momento mi leverei dalla faccia della terra...

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  2. Quanta verità...mi hai lasciato senza parole,così sorpresa, eppure quella sono esattamente io.

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  3. Hai ragione... sai anche cosa? Con quei chili in più non si senbra neanche più una persona malata, ma solo grassa e normale... e non so te ma, anche se è bruttissimo da dire, quando ci si sente rispondere che non si è anoressiche ( perché alla fine non si è in forte sottopeso) mi sento morire. Insomma, quando prendi l'identità della malattia è difficile accettare il fatto che gli altri ti vedano "normale". Ok, mi sento una caccia dopo aver scritto tali cose ma purtroppo è vero.

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  4. Mi dispiace ragazze... rleggendo avevo paura di sembrare una pazza scriteriata, più che altro temevo di passare per la stronza che uccide sul nascere ogni fiammella di speranza nelle ragazze che navigano in questo schifo. Sappiate che non spero che nessuna di noi guarisca, anzi... vorrei che vivessimo tutte bene in un mondo fragolino ricco di aspettative e privo di delusioni. Purtroppo non è così. Spero di non avervi depresso, non era mia intenzione.

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  5. Concordo con ciò che hai scritto. Chissà quante volte mi sono ripresa per poi far tornare quasi inconsciamente tutto com'era prima ( o peggio di prima).
    Per questo, concordo con questo post: e difficile perdere i sensi di colpa che si hanno con le esagerazioni alimentari, o anche solo x porzioni un tantino troppo abbondanti. Per evitarli, bisognerebbe stare a stecchetto tutta la vita!
    Tranquilla non sei stata deprimente ma realista.

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  6. Sai.. Quella sono io... Va tutto bene, tutto meglio, non faccio più la fame.. E a cosa porta? Ingrassare, inevitabilmente. Sentirsi di nuovo maledettamente in colpa... Dire che oramai è andata, non si dimagrirà mai più e PEGGIORARE LA SITUAZIONE MANGIANDO ANCORA
    Ok, scusate lo sclero.
    Quello che hai scritto è veramente reale........

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